La tristezza di una storia che non si ripete

Il naturismo vede le sue origini in Germania a partire dal XIX secolo con il nome di FreiKörperKultur (da qui il più noto acronimo “FKK”) che tradotto significherebbe: “la cultura del proprio corpo libero”. Era una chiara risposta al mondo industriale che stava allontanando l’essere umano da uno stile di vita semplice fondato sul contatto con la natura circostante. Tramite la nudità, la danza, la ginnastica ed il vegetarianismo, gli intellettuali e la classe media tedesca cercavano l’armonia con il mondo che ci ha generato, ribellandosi alla cultura di quel tempo. Già allora era un movimento filosofico anche solo la scelta di prendere il sole nudi.

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Con il senno di poi

Pur essendo refrattario ai social network e alle varie piattaforme di comunicazione, ultimamene la mia attenzione è stata catturata da youtube e in particolare dalle interviste di alcuni personaggi. Ho visto ad esempio l’intervista a Guido Meda nella quale racconta “come” è diventato il guido Meda che tutti conoscono. Nasce in una famiglia medio-borghese della Milano bene e viene inserito nelle scuole più rinomate della città (il famoso collegio “San Carlo”)… ma Guido si sente distante dal mondo borghese di quel collegio di fighettini e chiede ai genitori di essere inserito in una scuola più “popolare” (il “Beccaria”) e viene ascoltato. Poi si iscrive a giurisprudenza (il padre era infatti un noto avvocato di Milano) ma ben presto comunica ai propri genitori di voler abbandonare quel percorso di studi per dedicarsi al giornalismo… e così, non avendo paura di esternare quello che sentiva dentro, diventa il guido Meda che tutti oggi conosciamo. Un’altra intervista che mi ha colpito è stata quella a Marco “Monty” Montemagno. Nasce anche lui a Milano nel contesto di una famiglia benestante. Da ragazzino, dopo aver perso malamente al torneo di ping pong organizzato dal villaggio dove era in vacanza con i propri genitori, torna a casa e chiede ai genitori di iscriverlo a un corso per imparare a giocare a ping pong. L’anno dopo torna in vacanza nello stesso villaggio, si iscrive al torneo e lo vince. Montemagno diventerà il n.5 d’Italia. Terminati gli studi classici si iscrive a Giurisprudenza, i genitori lo avrebbero voluto avvocato. Marco si laurea e inizia il percorso del praticantato per diventare avvocato. Ma si rende subito conto che il Tribunale non gli piace, si guadagna poco, quel lavoro gli fa schifo. E molla tutto. Lascia Milano, si trasferisce a Como e scopre il mondo di internet. Oggi Marco è uno dei più esperti conoscitori di questo mondo ed è un imprenditore affermato.

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Ritrovare il tempo in quarantena

È passato davvero molto tempo dall’ultima volta che ho scritto per questo blog. È passato molto tempo dall’ultima volta che mi sono dedicato seriamente al mio progetto di aprire un B&B naturista. L’arrivo di una splendida bimba che assorbe tutte le tue attenzioni, la famiglia a cui vuoi contribuire, il lavoro che non puoi mollare… tutte cose che azzerano le 24 ore contenute in una giornata… e così il tempo passa, silenzioso e velocissimo. E poi arriva il lockdown. Tutti a casa. C’è chi non può lavorare e c’è chi lo fa in modalità smart working. Io mi ritrovo in questa seconda modalità, che chiamarla smart working è una presa in giro. In Italia lo chiamano anche “lavoro agile”… sì forse perché devi essere proprio agile per riuscire a districarti tra call conference, preparazione dei pasti, analisi e strategie, bagnetto della bimba, comunicati aziendali, lavastoviglie e lavatrice… alla fine passi la giornata indossando sempre gli stessi vestiti, quasi senza pettinarti. Però a un certo punto riscopri qualcosa… qualcosa che tanto tempo fa già conoscevi e apprezzavi. La natura.

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Il momento di tirare le somme

I numeri non sono mai stati miei amici, né fidi alleati. Ho fatto un percorso di studi ad indirizzo umanistico per cui l’analisi matematica con le sue funzioni, derivate, per non parlare degli integrali, risulta materia a me oscura. Ecco perché non sono mai stato bravo, né mi sono mai cimentato in una gestione “ragionata” del mio budget personale. Ho sempre speso senza ma preoccuparmi di capire qual’era il mio reale potere di spesa. E sino a quando il bancomat non viene brutalmente sputato dal POS, allora direi che ci si possa anche non porre il problema. Ma quando l’impiegata della posta dove sei andato a pagare le bollette o la commessa del supermercato ti restituisce la tesserina magnetica dicendoti “mi spiace, transazione negata”, allora è il caso di esclamare “Huston, we’ve had a problem here”. E allora come fare?

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L’ipocrisia dell’offerta tantrica

Tra i tanti meravigliosi regali di Natale che ho ricevuto, quest’anno la mia compagna mi ha regalato una proposta “che ne dici di fare un corso di tantra di coppia?”. La proposta mi ha piacevolmente stupito. In effetti con l’arrivo della pargoletta i momenti da dedicare a noi due si sono completamente azzerati e questo potrebbe essere un buon modo per ricavarsi uno spazio solo nostro ed avere l’occasione per migliorare la nostra affinità sessuale. Subito mi viene in mente il mitico Sting… ah, quanto mi piacerebbe fare l’amore per ore con la mia compagna, lasciandola alla fine stesa a letto sopraffatta dagli orgasmi.

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Un Natale asocial

Con l’arrivo di una bambina il tempo libero a disposizione si riduce ad un numero molto prossimo allo zero, fino ad arrivare allo zero assoluto in alcuni periodi. Questo è l’unico vero bug di questa nuova vita. Credo che chiunque, abituato ad avere un proprio spazio vitale, che si ritrovi a doverlo comprimere così tanto si ritrovi prima o poi a patire una certa mancanza di ossigeno. E si sa che la mancanza di ossigeno precluda a lungo andare il corretto funzionamento del nostro cervello. Ho bisogno di ricavarmi del tempo ma la giornata sembra già così piena…. Come fare? Continua a leggere

La menzogna dello zucchero

La mia generazione è cresciuta con gli spot che proclamavano l’assoluta necessità di zucchero per far funzionare correttamente il cervello. “Lo zucchero è sveglio! Ah sì? Eh già!”… questo gingle mi rimbomba ancora nella testa a distanza di 40 anni. E così sono stato cresciuto a botte di pane, burro e zucchero, o di uovo sbattuto con lo zucchero, e così via. Col passare del tempo però la tendenza dello zucchero si è evoluta. Gli anni 90 hanno segnato l’epoca delle bevande “light” ossia senza zucchero, così come dei cibi “light” ossia senza grassi. Salvo poi scoprire che nei cibi “light” il grasso veniva sostituito proprio dallo zucchero e che nelle bevande “light” lo zucchero veniva sostituito da un dolcificante simile proveniente dalla lavorazione del mais. Oggi scopriamo addirittura che le diete povere di proteine ma ricche di zuccheri (unitamente alla privazione del sonno) costituiscono la base per le procedure del famoso “lavaggio del cervello”. Ma allora questo zucchero fa davvero così bene al nostro cervello? E al nostro organismo? Continua a leggere

La congiura delle mucche

Cowspiracy è sicuramente il documentario più interessante e stimolante che io abbia visto in quest’ultimo periodo. Si tratta di un reportage controcorrente, irriverente e indipendente. Non guarda in faccia a nessuno, nemmeno alle grandi e famose organizzazioni (Greenpeace in prima fila) che dichiarano di battersi per il bene del pianeta. Continua a leggere

Siamo tutti terrestri

Come avevo anticipato nel mio precedente articolo, è stato proprio durante una delle mie notti insonni che ho preso la decisione di smettere di nutrirmi di cibi di provenienza animale. In particolare è stata la visione di un docu-film, piuttosto datato (2005), che mi ha scosso particolarmente. Il film si intitola Earthlings, “Terrestri”.   Continua a leggere